lunedì 12 maggio 2008

DEBBI







Ho conosciuto Debbi in una chat di Bari. Dopo una breve presentazione gli ho subito confidato il mio feticcio anche perchè essendo di una città così lontana dalla mia viene piu naturale e ci si sente anche più sicuri di non nascondersi dietro una maschera...anche se io cerco di non farlo mai. Spesso anche se so che non le arriverò mai a leccare, mi piace l 'idea di leggere ciò che scrive la ragazza dall'altra parte del mio schermo. Mi faccio descrivere, nel caso lei sia daccordo alla cosa, dove e come me le farebbe leccare ed è cosi che poi lavoro di fantasia. Spesso ho la fortuna di non accontentarmi solo di una descrizione delle scarpe che vogliono calzare per l'occasione ma mi inviano le fotografie sempre su mia richista. Debbi dichiara di essere disposta a farmele leccare, basta che io vada a Bari.....intanto mi godo nel vedere i suoi stivali.....



mercoledì 7 maggio 2008

ROMINA

Romina è la cugina di un amico. La conobbi tempo fa uscendo in gruppo, una serata tranquilla, passata al cinema. Romina è il genere di ragazza che mi piace da morire, snella, faccino da bambolina, labbra grosse e morbidose all'aspetto, occhi grandi e chiari. Mi colpì subito anche per gli stivali di pelle nera con la punta lunga affusolata con il tacco di 12 cm metà in ferro. Iniziammo a scherzare, e in modo o nell altro, entrai subito in sintonia. Non ricordo bene come successe ma addirittura scherzando gli dissi che la pagavo per essere schiacciato da lei....lei sorridente e divertita annuì dicendomi il costo della pratica...ehehehehe, così finimmo il discorso con sorriso. Non facevo altro che vederla fumare e sperare che schiaciasse le cicche sotto le scarpe, cosa che faceva con naturalezza. Lasciava cadere in terra la sigaretta ormai quasi finita e con la pianta dello stivale pestava e girava ripetutamente come se stesse ballando il Twist per poi strisciare la suola a terra per levare i frammenti e la cicca ormai attacca sotto la suola data la forte pressione che ci aveva messo nel fare quel gesto meraviglioso. Portava un jeans a pinocchietto, una magliettina e un giubbino di jeans e aveva i capilli lisci castani scuro tirati all'indietro e raccolti in una coda di cavallo. Quando camminavamo la facevo sempre andare avanti ...per poter vedergli le suole, a tratti mi accovacciavo come per allacciarmi una scarpa in modo da visionarle meglio....sapendo che non potevo mai leccargliele con libertà anche perche non la conoscevo bene e non potevo rischiare dato che era cugina di un mio caro amico che ovviemente è allo scuro del mio essere feticista. Ci incammammo dal parcheggio verso il cinema e feci di tutto per sedermi accanto a lei....e ci riuscì. Mi batte ancora il cuore forte se ricordo quella sensazione...sarà strano ma era emozionante come il primo incontro con una donna che ti piace e di cui sei innamorato. Il cinema è l'ideale spesso, perche e poco luminoso e la gente è la gente fissa lo schermo non lasciandosi distrarre facilmente. A dire il vero, ho sviluppato una certa furbizia e intelligenza per poter leccare scarpe in condizioni quasi assurde e crearmi situazioni dove poterlo fare ....ma devo anche ammettere che quella volta sonostato molto fortunato. Romina sulla poltrona del cinema era diversa dale altre, nel senso che, accavallava le gambe come fosse un uomo...quindi in pratica avevo la suola del suo stivale parallela al mio ginocchio.....che culo mi venne da pensare...come se lei avsse capito le mie intenzioni. Il fil iniziò e ogniuno di noi aveva il suo estello di pop corn, molti cadevano e spesso si sentiva il rumore che Romna faceva nel pestarli con la gamba che aveva il piede a terra. Indifferente iniziai ad avvicinare la mano sulla sua suola....e con il polpastrello del dito strisciavo dalla punta fino alla parte finale della pianta della suola dello stivale. Era righettata, quelle suole antiscivolo...e sentivo il ruvido....e levando il dito il polpastrello era grigio scuro ....lo misi in bocca, nessun ose ne fosse accorto pensando che succhiavo le dita per i pop corn....era amarognolo, mi piaceva da morire, stavo morendo. Ogni tanto mi assicuravo che nessuno potese vedermi e che lei fosse molto attenta al film che io ....non vidi per nulla. Ero anche fortunato che eravamo alla fine della fila e quindi di fianco a me sulla detsra c'era solo il corridoio di scale che fungeva da passaggio per immettersi nelle rispettive file. Dopo un pò mi avvicinai al suo orcchio e gli sussurrai " Romna non muoverti da come stai, misembra di aver perso le chiavi della macchina e devo vedere se stanno a terra". Lei annuì senza farsi problemi. Una volta a terra sentivo l'odore della pelle dei sui stivali....e mi avvicinavosempre di piu con la mia faccia....controllavo se vedeva ma non poteva vedere ...era scuro e fissava lo schermo, le piaceva il film per mia fortuna. facendolo apposta ogni tanto tocavo il suo stivale per farle capire e farla abituare alla mia presenza lì sotto senza farle venire sospetti a cose strane anche se non penso proprio potesse mai immaginare ciò che volevo fare. Dopo un pò presi coraggio e tirai la lingua. Ero un poco nervoso ma dovevo farlo, era più forte di me. Iniziai a tratti a toccare la suola con la punta della lingua standoattentissimo che non si accorgesse di nulla....sentivo lo sporco e lo ingoiavo, mi piaceva da matti, quando poi decisi di fare l'ultima leccata e di farla bene per poi risalire per non diventare ridicolo. Tirai tutta la lingua, avevo la suola davanti a me...e risalendo in superficie come avessi un pellello al posto della lingua leccai tutta la suola in verticale. lo sporco si sentiva e avvertivo al tatto le righettine di gomma antiscivolo......meraviglioso. Sono stato per molto tempo a pensare a quella sera e ancora i penso qualche volta. Non si accorse di nulla e anche se non la vedo più spesso ogni tanto tento disperatamente di rivederla informandomi in modo sottile con il cugino, nonchè mio amico. Le parole, il racconto è molto lontano all'emozione visiva di quest' esperienza ma penso che valeva la pena racontarla.

lunedì 5 maggio 2008

MONICA


















































Monica è un amica molto carina, 25 anni, brunetta, occhi verdi e stivali da urlo.Nella foto non rende il massimo perche era truccata per prepararsi ad una festa di carnevale dove vestiva da strega. le foto sono state scattate in due diversi momenti , prima e dopo la preparazione. Non è stato facile escogitare tempo fa il modo per leccargli gli stivali ma dal primo giorno che la vidi ci pensai e ripensai per poi scoprire che a lei non creava nessun problema e...anzi era divertita e libera da ogni giudizio negativo e pregiudizio verso il feticismo.Credo che servano poche parole...lacio spazio alle immagini che ho ralizzato e volevo dedicarle a RAPTOR che mi segue quasi quotidianamente.

domenica 4 maggio 2008

UNA LECCATA E FUGA













Mi trovavo all motor show di Bologna un paio di anni fa o forse più. Tra le tante rahazze che fanno spesso da cornice a bolidi a due e quattro ruote compare all'improvviso lei... una divisa da poliziotta fascista, stivali di pelle nera e tacco rigorosamente a spillo...andai fuori di testa. Era lì, sotto i rilettori seduta a ballare e farsi le fotografie con i visitatori della fiera su una motoretta a quattro ruote che sponsorizava non ricordo cosa...ho scattato un casino di foto ....ma queste cinque rappresentano il ricordo di quell'esperienza. Tra la folla mi facevo strada per scattare e scattare sempre più da vicino...trovando gli angoli giusti per valorizzare gli stivali e le sue suole....giri e rigira...mi ritrovai cosi ....dietro un muretto di cartongesso allestito per la fiera ed era proprio a pochi centrimetri della modella, alle sue spalle, in modo che avevo una visuale perfetta per fotografare le suole di sotto dato la posizione che aveva assunto durante le fotografie con i ragazzetti delle foto ricordo. Mi avvicino sempre di più alla modella ( sempre di spalle) e faccio foto sempre più dettagliate. Non mi vedeva nssuno perchè lei era di spalle e i visitatori erano nascosti dal muretto di carton gesso, dalla motoretta a quatrro ruote e da lei oltre che da una folla impazzita che si agitava di fonte. Non so ancora come faccio a rischiare e prendermi tuttoquesto coraggio...ma fu un attimo...poggiato sulle ginocchie e facendo finta di mettere apposto i depliants presi e le pile della macchinetta fotografica....slack! sfioro con la punta dela mia lingua la sua suola destra ( da notare una lieve sbavatura sotto la suola) fotografando il trofeo successivamente...da allora, se capita una giusta situazione....la sfrutto divinamente come successe al cinema con Romina....(to be continued).










lunedì 7 aprile 2008

ASPETTANDO...









Ero in relax, un attimo per fumarmi una sigaretta e bere un sorso d'acqua e mi vedo davanti una bionda, molto carina, avrà avuto venticinque anni. Ero armato della mia macchinetta digitale e allora perchè non usarla? Carpe Diem. Ad un tratto si accende una sigaretta mentre continua a parlare al telefonino...il tempo di fare due tiri, forse tre, e la lascia cadere ai suoi piedi spegnendola con la suola dei suoi stivali. Se avessi avuto una telecamerina ervamo più fortunati e riprendevo tutta la scena. All'improviso va via ed io subito mi avvicino occupando quello che fino a un istante fa era il suo posto. Mi siedo sul bordo del marciapiede e vedo la sua Merit, ancora intera lì, sul caldo asfato di una bella giornata primaverile. Mi guardo attorno per vedere se mi guarda qualcuno e con scatto felino la prendo ammirando il grigio di sporco che ha lasciato sulla parte bianca della sigaretta...non mi era mai capitato prima ma ho sentito la voglia di fumarmela e mi piace pensare che è come se in qualche modo avessi saggiato un poco di quel magnifico sporco.

mercoledì 26 marzo 2008

FLASH MONICA BELLUCCI

Ho da poco aperto gli occhi. Ho un erezione per un sogno che ricordo, se pur a tratti e confuso. Ricordo una stanza, un bagno, una vasca piena d'acqua e Monica che si immergeva dentro. Io la vedevo come fossi una cinepresa che riprendeva dall'alto, era nuda e notavo i suoi grossi seni che pian piano annegavano nell' acqua calda della vasca e sul suo viso ricordo aveva cicatrici molto sottili in verticale che le occupavano tutta la fronte. Gli occhi erano color ghiaccio. Avevo l'idea fosse una specie di vampira o una di quelle adrenaline di X-Men. Ricordo un uomo ma non ricordo bene cosa le faceva, ma le faceva del male o almeno voleva provarci. Ricordo un paio di decoltè, le sue , nere, in terra poggiate sul pavimento bianco rivestito di mattonelle. Ricordo l'uomo in piedi vicino a lei che vestita di pelle nera lo prendeva con una mano per la gola e lo riempiva di ginocchiate nello stomaco e nelle palle fino a farlo cadere. Ricordo una sedia di legno, Monica era seduta, solo una luce illuminava la scena in quella stanza buia. Ricordo giocava con le sue decoltè muovendole e striscindole sul viso di quell uomo che oramai era in ginocchio. Ricordo la sua lingua affondare sotto la suola sporca delle decoltè nere con punta affusolata e tacco da dodici centrimetri che Monica calzava ed io ero lì a guardare, guardavo leccare e leccare ancora e non con lo stesso piacere che avrei avuto io nel farlo. Ricordo Monica con aria soddisfatta, crudele che fissava quella lingua sempre più sporca di quell uomo ai suoi piedi ed io sempre li, come fossi una cinepresa a riprendere il tutto.